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Carnevale di Tricarico "Le Maschere" - Informazioni

 

CARNEVALE DI TRICARICO "LE MASCHERE"

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Il Carnevale comincia alle 24.00 del 16 Gennaio di ogni anno, quando, davanti la Chiesa del Santo protettore, viene acceso il falò di Sant'Antonio Abate, accompagnato dai canti della tradizione.

La manifestazione poi inizia all’alba del 17 gennaio, giorno di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali. In questo giorno era usanza che i fedeli, insieme ai propri animali, compissero tre giri intorno alla chiesa del santo in segno di devozione. Viene celebrata la messa con ostensione della reliquia di Sant'Antonio Abate e poi "la mandria" viene benedetta, prima di partire. Lo stesso rito viene compiuto, tuttora, dalla mandria che, guidata da un massaro o un vaccaro, raggiunge la chiesa prima di muoversi verso il centro storico del paese e percorrere tutti gli antichi rioni. Il paese, così, viene svegliato alle prime luci dell’alba, dal suono dei campanacci. Una volta raggiunta la piazza principale del paese, si assiste alla “pantomimaâ€, cioè il dialogo tra il conte e il capo massaro. Questi presenta al conte tutto il lavoro che ha svolto durante l’anno (il raccolto, il formaggio prodotto). Una volta terminata la sfilata, la mandria si disperde in piccoli gruppi che si muovono per la “questua†raggiungendo le varie abitazioni alle quali suonano i campanacci fino a quando non gli viene aperto e viene offerto da mangiare e bere. La manifestazione si ripete l’ultima domenica di carnevale.

Le maschere principali del carnevale di Tricarico sono il toro e la mucca che rappresentano una mandria in transumanza, cioè la migrazione stagionale delle mandrie di animali. Solitamente, le maschere sono impersonate da uomini anche se, recentemente, la partecipazione è stata aperta anche alle donne. La maschera della mucca è caratterizzata da un cappello a falda larga coperto da un foulard e da un velo, riccamente decorato con lunghi nastri multicolori che scendono fino alle caviglie; maglia e mutandoni di lana bianchi e foulards al collo, alle braccia, ai fianchi e alle gambe. La maschera da toro è identica a quella della mucca nella composizione ma, si distingue per essere completamente nera con alcuni nastri rossi sul cappello. Ogni maschera ha un campanaccio, diverso nella forma e nel suono a seconda che si tratti di mucche o di tori.

La Manifestazione si svolge il 17 gennaio,giorno di sant'Antonio Abate, e l'ultima domenica di carnevale. 

DATE 2021: in via eccezionale quest'anno, a causa dell'emergenza Covid 19, la manifestazione si svolgerà il 7 Agosto in modalità ridotta.

 

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Tricarico è un comune lucano a 64km da Matera. Il suo territorio si estende tra la valle del Basento e quella del Bradano. È conosciuta anche come città arabo-normanna e possiede uno dei centri storici medievali più importanti e meglio conservati della regione, che testimonia il passaggio delle varie etnie che l’hanno abitata (arabi, bizantini, normanni, ebrei, albanesi). Oltre all’interessante centro storico, Tricarico è una città d’arte che conserva un consistente patrimonio artistico e storico architettonico tra cui troviamo: la Torre Normanna; la cattedrale di Santa Maria Assunta, i conventi di Sant’Antonio da Padova (risalente al XV secolo), San Francesco D’Assisi (XIV secolo), Santa Chiara (XIV secolo) e Santa Maria del Carmine (risalente al XVII secolo); i quartieri arabi della Saracena e della Rabata; il Palazzo Ducale; le porte della città (porta Fontana, porta Saracena, porta Rabatana, porta Monte e porta delle Beccarie) e alcuni palazzi nobiliari realizzati tra il Quattrocento e il Seicento (Palazzo Lizzadri, Palazzo Laureano).Tricarico inoltre  è ricca di siti archeologici tra cui: Calle (un insediamento romano con impianto termale), Serra del Cedro (città lucana del VI secolo A.C.), Sant’Agata (villa romana con pavimento a mosaico policromo) e Piano della Civita (città lucana del IV secolo A.C.); inoltre, al suo territorio appartiene anche il Santuario della Madonna di Fonti, ubicato nel bosco omonimo, uno dei più importanti luoghi mariani della regione. La città è famosa per il carnevale ma anche, per aver dato i natali a Rocco Scotellaro, sindaco e poeta della libertà contadina, e ad Antonio Infantino, poeta, artista e musicista, fondatore del gruppo “I Tarantolati†di Tricarico. 

 

 

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